Da Wikipedia:
“La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo Stato.
In senso lato, dittatura ha quindi il significato di predominio assoluto e perlopiù incontrastabile di un individuo (o di un ristretto gruppo di persone) che detiene un potere imposto con la forza. In questo senso la dittatura coincide spesso con l’autoritarismo e con il totalitarismo. Sua caratteristica è anche la negazione della libertà di espressione e di stampa. La dittatura è considerata l’opposto della democrazia”.
PREMESSA:
“tiranno s. m. [dal lat. tyrannus, gr. τύραννος]. – 1. a. Chi governa in modo dispotico e crudele, accentrando in sé tutti i poteri statuali e politici, e spesso anche militari, legislativi e giudiziarî. Originariamente il termine, riferito a situazioni della Grecia antica, pur esprimendo la non legittimità del potere, non comportava una valutazione negativa: i t.” (Vocabolario Treccani).
Occorre fare una premessa. Nel lessico italiano contemporaneo le parole dittatore/dittatura e i loro derivati aggettivali e avverbiali hanno connotazione negativa. Nel linguaggio comune parlato, nella comunicazione politica, culturale, televisiva e giornalistica (ma spesso anche nella produzione storiografica) dittatura e i suoi derivati vengono usati come sinonimi di dispotismo e tirannia, per delegittimare persone, eventi, proposte. Evocano reazioni di rifiuto, veicolano disgusto. Hanno valenza negativa e spregiativa. È un’evidenza empirica facilmente constatabile. “Dittatura” contamina tutto ciò che le sta intorno, proietta la sua ombra sinistra su ogni cosa. Nel lessico italiano fino all’avvento del fascismo, l’accezione di “dittatura” è stata prevalentemente positiva. Poi, man mano, si è affermata l’accezione negativa tuttora imperante.
Questa è una premessa doverosa per comprendere al meglio il significato di quello che segue. Riportiamo questa citazione dal libro:
“Escape to the kingdom” [Fuga verso il Regno] 1933, p .49:
Traduciamo il passaggio evidenziato: “Le Scritture rispondono, nel Salmo 45: 16, che questi uomini fedeli, riportati in vita come uomini perfetti, saranno fatti governatori, che è la rappresentazione visibile di Cristo sulla terra, e saranno sottoposti all’autorità di questo [Cristo] Dittatore assoluto e giusto“.***
Un altro documento della Watchtower (The Watchtower, august 15 – 1932, pag.243):
Traduzione:
“Geova è il supremo, l’Altissimo e assoluto Dittatore sulla sua organizzazione; (…)*** perciò colui che è accanto a Geova, è Gesù Cristo il suo amato Figlio, debitamente nominato e unto e installato Re nella sua santa organizzazione“.
La Società Torre di Guardia è un’organizzazione piramidale al cui vertice oggi c’è una sorta di oligarchia: in effetti un gruppo di uomini, paradossalmente, eletti o nominati, dopo un periodo relativamente lungo di “dittatura presidenziale“, prima da parte di C.T. Russell e poi J.B. Rutherford. Entrambe le citazioni riprese sono anteriori ai fatti concomitanti con la Seconda Guerra Mondiale che ha visto le nefaste conseguenze delle dittature europee. Non vi sarebbe quindi da scandalizzarsi se nella letteratura geovista viene ripreso come modello di riferimento un governo dittatoriale da parte di Geova e di Gesù Cristo. Come detto innanzi, questi termini oggi hanno una connotazione prevalentemente negativa, per cui anche la Società Watchtower ha dovuto adeguarsi, pronunciandosi in maniera opposta a quella precedente.
Infatti, ne “La Torre di Guardia” del 1 novembre 1964 essa pubblicava alle pp. 653-654:
Queste sono le parole. I fatti sono completamente differenti.
La Società Torre di Guardia è stata in passato una sorta di dittatura: Il suo presidente era il capo assoluto e indiscusso in fatto di “policy” interna e di dottrina. Questo carattere la Watch Tower lo mantenne per tutto il tempo della presidenza Russell e ancora di più sotto quella di Rutherford. Era quindi logico, ed anche necessario, dare agli adepti delle argomentazioni “bibliche” per giustificare il fatto che tutto il potere e la gestione generale della “Società” fossero nelle mani di un sol uomo.
Dopo la morte di Rutherford si passò a un Direttivo, diciamo “napoleonico”: continuò ad esserci un presidente, ma coadiuvato da un certo numero di persone che, nel corso degli anni, cambiava di numero e di nome, fino a che fu denominato “Governing Body“, una sorta di oligarchia che tuttavia conservava il suo carattere dispotico. Difatti le guide della Società amano definire come una “teocrazia” la loro organizzazione, un termine inappropriato e anacronistico, ma strumentale alle loro mire egemoniche sulla setta. Non è questo il luogo dove dare prova dettagliata che tutta questa organizzazione ha ancora oggi un modus operandi dittatoriale e che non sono poche le affermazioni, che trovano posto nelle sue pubblicazioni, contro i governi democratici di questo mondo. In tali pubblicazioni essi dipingono il loro “Geova” come un “teocrate”, un dispotico re tutto intento a emanare leggi e regole bizzarre quanto restrittive delle libertà individuali e di fede. Oggi, come ai tempi di Rutherford, ogni aspetto della vita dei seguaci geovisti è regolata dalle direttive “teocratiche” del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova; la loro ideologia politica e religiosa li mette in rotta di collisione sia con i governi democratici che con i regimi totalitari perché la Società ha un carattere essenzialmente intollerante, ragion per cui non le è possibile avere una convivenza pacifica da nessuna parte al mondo. I Testimoni di Geova, infatti, definiscono spregiativamente come “governi che sono sotto il dominio di Satana” tutti i tipi di governi esistenti al mondo perché essi non sopportano la libertà come non sopportano le restrizioni. Si sono quindi inventati un “regno” tutto loro, il cosiddetto: “regno dei Testimoni di Geova”, proprio per sottolineare che la loro obbedienza alle leggi di qualsiasi governo dei paesi in cui vivono è una “obbedienza relativa”, che le loro leggi vanno osservate fin dove le “leggi teocratiche” della loro associazione, cioè dei loro capi, lo permettono, dietro l’assunto di costituire un popolo che “non fa parte di questo mondo”.
LA DITTATURA TEOCRATICA DEI TESTIMONI DI GEOVA
Tra di loro si chiamano sorelle e fratelli, dicono che non ci sono gerarchie fra di loro e che non ubbidiscono a nessun capo. È veramente così oppure è quello che vogliono farci credere? Si tratta di una vera fratellanza oppure di un regime?
Non è forse vero, che le varie ideologie con le numerose regole (leggi), norme e richieste vengono comunicate tramite la letteratura Watch Tower Society (cibo spirituale) che decide anche per le sanzioni e le conseguenze?
Queste ideologie (dottrine), norme, leggi e pratiche vengono imposte e/o inculcate tramite la divulgazione/meditazione della letteratura Watch Tower Society e con la partecipazione ad adunanze, congressi, studi e incontri dove le cose scritte dalla Watch Tower Society assumono una valenza quasi biblica (a volte di più).
Il testimone di Geova non cercherà di apprendere da solo un intendimento biblico ma si affiderà al suo “schiavo fedele e discreto”, che gli risparmierà la fatica dandogli una ragionevole spiegazione, che nel caso si rivelasse non veritiera ne darebbe un’altra sotto forma di nuova luce.
L’Adunanza della domenica (solitamente) prevede un discorso pubblico (dopo una preghiera e un canto di lodi) basato su tracce fornite dalla Watch Tower Society e dopodiché c’è lo studio della rivista Torre di Guardia.
In questa seconda ora vengono alla ribalta le varie gerarchie all’interno dei testimoni di Geova anche se “ufficialmente” non ce ne sono.
L’Autore (letteratura Watch Tower Society) non ha un nome, né un cognome e l’agente (il canale) si vuole far credere che sia Dio stesso.
Un fratello “bravino” potrà leggere la Torre di Guardia mentre il moderatore “più bravo” ha il potere di:
– di far leggere le risposte ai più umili
– di fare argomentare, sempre nel rispetto del diktat, i fratelli più bravi o le pioniere
– di intervenire lui stesso con dei commenti affinché il cibo venga ingerito….
– di non chiamare le sorelle e fratelli che vogliono rispondere ma ritenuti poco “spirituali”
e tutto questo davanti alla platea ( pubblico dell’adunanza ) mentre c’è chi fa l’usciere oppure passa il microfono nella speranza di ottenere in futuro ulteriori ”GRADI”.
Una persona al di fuori di questo contesto potrebbe concludere che l’autore non sia sconosciuto, ma che sia il “CORPO DIRETTIVO” dei testimoni di Geova, ed il canale di questa letteratura sia sempre la Watch Tower Society (sotto le leggi del “CORPO DIRETTIVO”), dopodiché non potrebbe fare altro che pensare: “è un regime globale totalitario basato sulla letteratura della Watch Tower Society”.
NON È FACILE LIBERARSI DIGNITOSAMENTE DA UNA DITTATURA!!!
Quando una persona diventa testimone di Geova, suo malgrado, viene posta sotto il riflettore del “Grande Fratello” di orwelliana memoria. Di lui si comincia a registrare tutto, con meticolosa pignoleria. Quante ore dedica al servizio di campo, quanti libri, opuscoli e riviste distribuisce, quante volte visita le “persone interessate”, e così via. Poi si osserva se frequenza regolarmente le adunanze e se i suoi commenti sono in piena attinenza con le direttive dell’organizzazione, altrimenti viene ripreso. Se manca qualche volta all’attività teocratica è un campanello d’allarme per gli anziani che coordinano le “sue” attività “teocratiche”, i quali organizzeranno subito un incontro per controllare i motivi della sua mancanza. Niente male vero? C’è ancora qualcuno che dubita che questa non sia una dittatura?
Altro esempio:
Il Corpo Direttivo dei testimoni di Geova per tenere ancor più sotto controllo i loro adepti estremizzano e assolutizzano la differenza tra l’adorazione pagana e le tradizioni umane. Le tradizioni umane cambiano nel tempo a seconda delle culture, del modo di pensare etc. Ad esempio è vero che i compleanni al tempo biblico erano dedicati alle divinità i meglio chi festeggiava il compleanno si metteva nelle mani degli dei per prosperità etc. Ma oggi chi festeggia il proprio compleanno mettendosi nelle mani del dio tizio e del dio caio? San paolo ci dice di fare ogni cosa alla gloria di Dio. Chi in tutta sincerità sceglie di ringraziare Dio per un altro anno di vita e decide di festeggiare tale evento non reca assolutamente offesa a Dio, e così vale per il natale o altre occasioni. Bisogna sempre valutare e lasciare al proprio buon senso e non permettere ad altri di scegliere per noi. Se la Bibbia non dice né sì né no su molti temi di certo non si possono permettere certi uomini di dirlo per altri.
Lo schiavo fedele così pontificia:
“Man mano che l’organizzazione dei testimoni di Geova s’ingrandisce, si deve prestare più attenta sorveglianza ai singoli individui che ne fanno parte. Stanno facendo questo i servitori di circoscrizione e i servitori di distretto?”
(La Torre di Guardia – 1/4/1962, p. 212).
Tutto ciò vuol dire che al giorno d’oggi
la Società Torre di Guardia,
pratica ancora la dittatura o no?
Bruno Santini