
Agli albori dell’umanità le persone, per far valere le proprie ragioni usavano le mani, clave, pietre, bastoni, fino a quando qualcuno non inventò le spade, poi arrivarono schioppetto e una magnum per l’ispettore Callaghan e tutti furono felici e contenti.
L’epoca delle grandi manifestazioni di piazza e dei carri armati al confine sembrava finita da un pezzo.
Oggi conversazioni e litigi hanno esclusivamente piazze virtuali per potersi esprimere, e molte guerre si possono dichiarare via social.
É un pò umiliante per l’umanità, ma sembra che le sorti e la reputazione di qualcuno, oggi debbano dipendere dal numero di like conquistati.
Il mondo va così e noi dobbiamo accettarlo.
La diffusione dei social è pressoché estesa a tutta la popolazione mondiale, son poche le persone che non conoscono o che non usano i social.
Nati come espressione della comunicazione giovanile sono diventati parte integrante della vita degli individui di ogni età, ci sono anche vecchietti che cercano su Facebook il profilo di persone con cui hanno combattuto fianco a fianco nel 15′-18′.
I testimoni di Geova per quanto abbiano la tendenza ad estraniarsi dalla comunità non sono immuni al fascino e alla tentazione dei social.
Anni fa, quando i social erano solo un esperimento sociale venivano indicati come il male assoluto e anche se non era espressamente vietato usarli era parecchio ma parecchio sconsigliato.
I testimoni di Geova non hanno comunque bisogno o necessità di socializzare, viene insegnato loro che fuori dalle congregazioni ci son solo orchi e molestatori seriali pronti a farti del male, magari così abili da nascondersi dietro migliaia di profili social.
I testimoni di Geova, soprattutto i più giovani stanno così in guardia dai pericoli di fuori che abbassano poi la guardia quando i pericoli sono all’interno della propria organizzazione.
Sin dalla tenera età ai giovani viene impedito di stringere amicizie diverse da quelle della congregazione dove si riunisce.
A scuola bisogna letteralmente farsi isolare, i compagni di classe devono sentire e vedere nel testimone di Geova la diversità e il testimone, figlio di tdG deve accentuare continuamente la propria diversità.
Questo porta all’isolamento, ad essere visti come alieni.
Ma questo li porta anche dritti dritti sul podio in assemblea.
Decine di volte ho visto le stesse scene imbarazzanti di ragazzini e ragazzine costretti a raccontare di come hanno strenuamente difeso i valori cristiani nel campo di battaglia che è la loro classe.
A volte queste piccole vittime sacrificali del credo tdG diventavano delle piccole divinità da adorare, i genitori, perlopiù anziani di congregazione, le portavano in giro come un trofeo di guerra, tutti dovevano sapere come i loro pargoli, sin dalla tenera età avevano questo spirito di martirizzazione.
Crescendo i giovani abbandonano l’ingenuità tipica dei bambini e si rendono conto che il mondo circostante offre più di due adunanze a settimana e cartellina del servizio.
I social, dato che si possono utilizzare senza doversi spostare, senza farsi vedere dagli altri hanno aperto nuovi orizzonti anche ai giovani testimoni di Geova.
Qui facciamo un distinguo.
Ci sono giovani e in generale ci sono tdG che credono sinceramente in quel che fanno e cercano di applicarlo nella vita, poi ci sono quelli che hanno una doppia vita, in sala fanno vedere di essere santarellini mentre quando nessuno li vede vanno oltre al consentito.
Chiariamo una cosa……………………………...l’articolo continua
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