FUNERALE E PROSELITISMO. DA UNA LETTRICE. IMPORTANTE. 6/12/2014

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FUNERALE

E

PROSELITISMO

DA

UNA LETTRICE.

IMPORTANTE

Buon giorno mi chiamo Rita e sono in pensione da poco.

Volevo scrivere il mio pensiero su quanto accaduto in un paese alle porte di Torino, Collegno circa un anno e mezzo fa, quando ho presenziato al funerale di un amico di mio marito, il quale aveva aderito alla religione dei testimoni di Geova qualche tempo prima, ultimo di tutta la sua famiglia. (figli, nuore e moglie tutti testimoni)

Sono stata a funerali di ogni tipo, laici, militari e religiosi.

Mi definisco una cristiana “aperta” alle credenze altrui, perchè avere una speranza nella malattia e nella sofferenza serve a superare le paure.

Non penso che Dio sia Musulmano, Ebreo o Pentecostale.

Dio è amore e non ci sono bandiere o affiliazioni che possano nasconderci o darci un posto favorito quando saremo davanti a lui in un futuro prossimo.

Il motivo per cui scrivo a che fare con la brutta impressione che sia io che mio marito Carlo abbiamo avuto circa questo funerale.

Non voglio offendere le credenze di nessuno ma a mio parere un funerale serve a congedare un’anima, una vita terrena o semplicemente una persona da questo mondo. Potete anche credere nella risurrezione, dunque potete anche pensare che ora questo defunto stia semplicemente dormendo.

Ma un funerale non deve essere uno strumento di propaganda religiosa o di proselitismo. Non si è detto nulla di lui come persona.

Ho però spesso sentito la frase “C. aveva compreso la verità biblica sulla risurrezione, C. sapeva che i morti non sono coscienti di nulla, il fratello.

Sapeva che quando una persona muore non esiste più e via dicendo”…in ogni caso io potrei citare molti versetti dei vangeli che testimoniano il contrario, ma non voglio farlo, perchè basta sfogliare il nuovo testamento, per comprendere la rivoluzione e la cesura che c’è stata tra Prima di Cristo e Dopo.

Comunque anche il vecchio testamento contiene molti riferimenti a una vita spirituale cosi come i commenti del nuovo testamento sui protagonisti del vecchio. (Ad es Ebrei)

A prescindere dall’interpretazione però, quello che ho davvero trovato sgradevole è stato proprio l’approccio che abbiamo percepito noi “ALTRI CRISTIANI” dunque i suoi ex colleghi e la parte della famiglia che non professava questa religione.

Altra cosa non piacevole è stata quella d trovare fuori dal salone un banco pieno di giornalini della suddetta religione, di libretti in brossura e di mini-bibbie.

Mi è sembrato disdicevole che un ragazzo fosse davanti all’uscio a dare il benvenuto e a indicare dove dovessi sedermi, come fosse un teatro.

Ancor più brutto è stato il proforma successivo in cui si diceva che se qualcuno voleva saperne di più sulle credenze del caro estinto poteva chiedere informazioni al bancone. Hanno detto che molto presto Dio interverrà per portare un nuovo mondo ma che prima tutti quelli che non accettano le verità bibliche verranno suggellati come malvagi, dunque usando una minaccia infantile e a dir poco medievale, soprattutto in un occasione sbagliata dove nessuno può replicare.

Nè i figli nè nessun altro hanno fatto una lettura o qualcosa che lo celebrasse.

C’è stata una preghiera nella quale si è ribadito più volte il nome di Dio (e anche su questo avrei da ridire) e sul fatto che questa persona fosse davvero morta, che l’eterno si ricordasse di lui nel Nuovo Mondo durante i giorni della risurrezione.

Oltre alla sensazione di freddezza e commercialità di questo funerale mi è rimasto un senso di nausea e tristezza.

Non doveva essere celebrato così…

C. era una persona gentile, volenterosa, ingegnosa… persino noi avremmo potuto fare un funerale migliore, che non eravamo della sua famiglia.

Mi sono da poco trovata a parlare con una donna che ha avuto un’esperienza simile e ne ha ricavato le stesse emozioni.

Dunque penso che questi funerali siano standard, perchè lei era in Liguria, lontana da noi torinesi.

Quello che è certo è che non mi sentirò mai attratta da un credo simile, perchè sembrava di essere alla presentazione di un nuovo catalogo informatico.

I morti meritano rispetto.

Che sia lassù o riposi in pace sottoterra sta a Dio svelarlo.

E per cortesia prima di ogni cosa dev’esserci dignità.

Che Dio curi le vostre scelte e il vostro cammino.

Rita M.O. Torino.

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Quo Vadis a.p.s. invita tutti coloro che hanno assistito a un funerale in una sala del regno a inviare questa lettera o una copia simile che vi rispecchia nella congregazione di riferimento.

Sono molti i testimoni di Geova che scrivono e sono scontenti dei trattamenti ricevuti ai funerali, siano essi dissociati o ancora associati.

Ogni lettera viene archiviata e dunque conservata.

Potete scrivere a nome della congregazione direttamente al’ufficio Betel di Roma o ovunque voi siate.

Per gli Italiani all’esterno stiamo prendendo nuovi contatti oltre a quelli di cui già ci avvaliamo.

Anche in questo caso la risposta e copia della prima lettera vengono conservate in congregazione.

Ci sono molti anziani che rifiutano lo schema proposto dalla società per i funerali, lo trovano irrispettoso e indelicato, commerciale e inappropriato alla circostanza.

Date loro il via per prendere coraggio.

Vi possiamo garantire che c’è grande fermento interno, sta per accadere qualcosa di grande.

Abbiamo scelto la lettera di una “persona del mondo” perchè riteniamo che sia priva di condizionamenti e gerghi settati sottintesi, dunque sia più comprensibile per i non membri.

Ma ribadiamo che abbiamo rispetto e affetto per tutti, scusate se siamo indietro con le pubblicazioni delle esperienze.

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